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view post Posted: 16/4/2012, 14:43     +1 8 - La squadra fantasma 3 - La regina dei robot - Agenzia Alfa
Riletto, ci sono le prime perprelessità della gente che si spiega le cose, ma a quelle ci passo anche sopra, anche se rendono la narrazione altalenante.
Però questa volta mi ha colpito una cosa: il netto contrasto tra cose come questa:

CITAZIONE (danilo.tiamat @ 19/5/2011, 11:36)
"Arrivo nei cieli sopra la città di Yangon poco dopo l'alba e un sole incandescente illumina, sotto di me, il più grande e caotico zoo umano che abbia mai visto.
Questa parte del mondo è da sempre in sospeso tra antiche tradizioni e un progresso tecnologico senza freni. Non ho mai saputo che farmene delle tradizioni e il progresso tecnologico mi sta bene solo se serve ai miei scopi.
Stavolta, se ci saranno problemi, raderò al suolo ogni cosa"

Legs Weaver, UA - La squadra fantasma, La regina dei robot - 2011

Voto 10. Perfetta la comprensione e la creazione di un mondo futuristico e cyberpunk, alienato soprattutto nelle sue componenti più povere che crea nuove forme di ribellione, nuovi stili di vita, nuovi culti decadenti e decaduti.

E questo:

CITAZIONE (jack65 @ 20/5/2011, 18:27)
Follia di Legs
La sua completa mancanza di riguardo per le possibili perdite umane nella sua faccenda personale con Ultima, vedi anche la distruzione dell’astronave senza preoccuparsi minimamente della sua caduta sulla terra, non posso che definirlo come follia, una follia tutta umana.
Già nella prima puntata avevo avuto da ridire sul massacro all’interno del palazzo, saranno stati anche tutti nemici ma la cosa non mi era andata molto a genio.
Dopo aver dato a Legs una certa fragilità, vedi le sue dimissioni dall’agenzia e il modo in cui sono avvenute, si è accentuato ancora di più il lato cinico e da killer che s’intravedeva in lontananza.
A questo punto sembra quasi perdersi la distinzione fra mezzi e fini, per la semplicistica considerazione problema-soluzione, o, in altre parole, il fine giustifica sempre i mezzi, fatto che ha la completa approvazione di Darver, anche lui, se si vuole, un folle a suo modo.
L’uomo che si avvicina alla macchina, una macchina che non discute né interpreta mai gli ordini ma che li esegue a qualsiasi costo fino al risultato finale.

La Legs che dice "le tradizioni non mi interessano, la tecnologia ha senso solo per quanto mi aiuta a raggiungere uno scopo". Essere non-umano per eccellenza, macchina a sua volta. Per quanto possa essere interessante, soprattutto in una serie Bonelli, questo "buono" che non si differenzia dalla realtà circostante e dai "cattivi", c'è un grosso rischio in tutto questo, che già si intravede.
Quello di rendere questa miniserie un elemento totalmente estraneo alla continuity caratteriale della serie regolare, dove i personaggi sono buoni per sensibilità differente rispetto agli avversari, e soprattutto rispetto al mondo che li circonda, Legs, Nathan e Sigmund sono degli isolati dal mondo, che li ha emarginati in quanto diversi (un passatista, una reietta e un nerd geniale), e per reazione si schierano contro l'alienazione del distruggi o vieni distrutto.
Qui questo non avviene.
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